domenica 26 ottobre 2008



Le api fanno il nido nelle fessure
di costruzioni in rovina; e là
le madri degli uccelli portano vermi e mosche
il mio muro è in rovina: api
venite a costruire nella dimora vuota dello storno.

Siamo chiusi dentro e la chiave è girata
sulla nostra insicurezza; da qualche parte
un uomo viene ucciso o una casa bruciata,
ma nessun fatto chiaro da capire:
venite a costruire nella dimora vuota dello storno.

Una barricata di pietra o di legno:
quattordici giorni e più di guerra civile;
la notte scorsa hanno portato lungo la strada
il corpo insanguinato del giovane soldato morto:
venite a costruire nella dimora vuota dello storno.

Avevamo nutrito il cuore di fantasie
e per ciò il cuore si è indurito:
più sostanza nei nostri rancori
che nel nostro amore; o api operaie
venite a costruire nella dimora vuota dello storno.

Yeats, da Meditations in time of civil war

venerdì 24 ottobre 2008


Lugubre, lugubre canto s'intoni; ma il bene trionfi.

Eschilo, dall' Agamennone

martedì 30 settembre 2008


Penetrate in voi stesso. Ricercate la ragione che vi chiama a scrivere; esaminate s'essa estenda le sue radici nel più profondo luogo del vostro cuore , confessatevi se sareste costretto a morire, quando vi si negasse di scrivere.

Rainer Maria Rilke, da Lettere a un giovane poeta

lunedì 22 settembre 2008


Mai, oh mai... niente morirà mai, l’acqua scorre, il vento soffia, la nuvola fugge, il cuore batte, niente muore.

David Lynch, da The elephant man

sabato 20 settembre 2008



La poesia, in quanto poesia, è sempre Sacra Scrittura.

Francesco Petrarca, Familiares

domenica 7 settembre 2008


Se non fossi tuo, mio Cristo, mi sentirei creatura finita. Sono nato e mi sento dissolvere. Mangio, dormo, riposo e cammino, mi ammalo e guarisco, mi assalgono senza numero brame e tormenti, godo del sole e di quanto la terra fruttifica. Poi io muoio e la carne diventa polvere come quella degli animali che non hanno peccati. Ma io cosa ho piu' di loro? Nulla, se non Dio. Se non fossi tuo, Cristo mio, mi sentirei creatura finita.

San Gregorio Nazianzeno

venerdì 5 settembre 2008


Il motto di un'arte seria è questo: poco parlare noi, e far molto parlare le cose. Sunt lacrimae rerum. Dateci le lacrime delle cose e risparmiateci le lacrime vostre.

Francesco De Sanctis

lunedì 1 settembre 2008


Ti prego, Signore,
fa' che io gusti attraverso l'amore
quello che gusto attraverso la conoscenza.
Fammi sentire attraverso l'affetto
ciò che sento attraverso l'intelletto.
Tutto ciò che è tuo per condizione
fa' che sia tuo per amore.
Attirami tutto al Tuo Amore.
Fa' tu, o Cristo,
quello che il mio cuore non può.
Tu che mi fai chiedere, concedi!

Preghiera di Sant'Anselmo

domenica 31 agosto 2008


Carissimo, la tentazione più grande che il demonio mette nel tuo cuore è di farti credere di essere più utile in qualunque altra parte del mondo fuorchè dove ti trovi o che sarebbe più importante fare qualsiasi altra cosa fuorchè quello che stai facendo.

Francesco di Sales

venerdì 15 agosto 2008


Questo è il paradosso dell'amore fra un uomo e una donna:
due infiniti si incontrano con due limiti;
due bisogni infiniti di essere amati
si incontrano con sue fragili e limitate capacità di amare.
E solo nell'orizzonte di un amore più grande
non si consumano nella pretesa e non si rassegnano,
ma camminano insieme verso una pienezza della quale
l'altro è segno.

Anonimo

martedì 12 agosto 2008


La noia è in qualche modo il più sublime dei sentimenti umani. Non che io creda che dall'esame di tale sentimento nascano quelle conseguenze che molti filosofi hanno stimato di raccorne, ma non dimeno il non potere essere soddisfatto da alcuna cosa terrena, né, per dir così dalla terra intera; considerare l'ampiezza inestimabile dello spazio, il numero e la mole maravigliosa dei mondi, e trovare che tutto è poco e piccino alla capacità dell'animo proprio; immaginarsi il numero dei mondi infinito, e l'universo infinito, e sentire che l'animo e il desiderio nostro sarebbe ancora più grande che sì fatto l'universo; e sempre accusare le cose d'insufficienza e di nullità, e patire mancamento e voto, è però noia, pare a me il maggior segno di grandezza e di nobiltà, che si vegga della natura umana. Perciò la noia è poco nota agli uomini di nessun momento, e pochissimo o nulla agli altri animali.

Giacomo Leopardi, Pensieri LXVIII

domenica 3 agosto 2008


Ogni istante nei nostri incontri
lo festeggiavamo come un'epifania
soli a questo mondo. Tu eri
più ardita e lieve di un'ala di uccello,
scendevi come una vertigine
saltando gli scalini, e mi conducevi
oltre l'umido lillà nei tuoi possedimenti
al di là dello specchio.

Quando giunse la notte mi fu fatta
la grazia, le porte dell'iconostasi
furono aperte, e nell'oscurità in cui luceva
e lenta si chinava la nudità
nel destarmi: "Tu sia benedetta",
dissi, conscio di quanto irriverente fosse
la mia benedizione: tu dormivi,
e il lillà si tendeva dal tavolo
a sfiorarti con l'azzurro della galassia le palpebre,
e sfiorate dall'azzurro le palpebre
stavano quiete , e la mano era calda.

Nel cristallo pulsavano i fiumi,
fumigavano i monti, rilucevano i mari,
mentre assopita sul trono
tenevi in mano la sfera di cristallo,
e - Dio mio! - tu eri mia.

Ti destasti e cangiasti
il vocabolario quotidiano degli umani,
e i discorsi s'empirono veramente
di senso, e la parola tu svelò
il proprio nuovo significato: zar.

Alla luce tutto si trasfigurò, perfino
gli oggetti più semplici - il catino, la brocca - quando
come a guardia, stava tra noi
l'acqua ghiacciata, a strati.
Fummo condotti chissà dove.
Si aprivano al nostro sguardo, come miraggi,
città sorte per incantesimo,
la mente si stendeva da sè sotto i piedi,
e gli uccelli c'erano compagni di strada,
e i pesci risalivano il fiume,
e il cielo si schiudeva al nostro sguardo...

Quando il destino ci seguiva passo a passo,
come un pazzo col rasoio in mano.

Arsenij Tarkovskij, I primi incontri

sabato 2 agosto 2008


Meted hoy en los ojos el aliento
del mundo, el resplandor del dia!

Riempitevi oggi gli occhi del respiro
del mondo, dello splendore del giorno.

Claudio Rodriguez, da Con media azumbre de vino

venerdì 25 luglio 2008

mercoledì 23 luglio 2008



C'è un fiore...credo che mi abbia addomesticato...

Antoine de Saint-Exupéry, da Il piccolo principe

venerdì 11 luglio 2008



La natura è mirabile sotto l'influsso dello sguardo di Dio. In silenzio, da lontano Egli fissa i fasci d'alberi - e questo basta.
Andrej Sinjavskij, da Pensieri improvvisi

martedì 8 luglio 2008

martedì 17 giugno 2008


La nostalgia si sente a causa di un passato che viene considerato perduto. L'anamnesis è il ricordo gioioso che rende il passato più presente di quando fu vissuto.

Tomas Spidlik, da Lo sfondo religioso del cinema di Tarkovskij

sabato 14 giugno 2008


M'è dato un corpo - che ne farò io
di questo dono così unico e mio?

Sommessa gioia di respirare, esistere:
a chi ne debbo essere grato? Ditemi.

Io sono giardiniere, e sono fiore;
nel mondo-carcere io non languo solo.

Già sui vetri dell'eternità è posato
il mio respiro, il caldo del mio fiato.

L'impronta lasceranno di un disegno,
e più non si saprà che mi appartiene.

Scoli via la fanghiglia dell'istante:
rimarrà il caro disegno, intatto.

Osip Mandel'stam, M'è dato un corpo - che ne farò io

venerdì 13 giugno 2008

Abbiamo noi, chiesa cristiana
nei secoli, negli sconvolgimenti
custodito il Verbo, trasmesso
integro il Vangelo,
ma non siamo qui soltanto
per commemorare
bensì per attuare
attuare sempre più preziosamente il Verbo.

Mario Luzi, da Fiore nostro fiorisci ancora

lunedì 2 giugno 2008

L'immagine artistica è sempre un miracolo.

Andrej Tarkovskij, da L'Apocalisse

sabato 31 maggio 2008

Restituire ciò che amiamo è nostra gloria e pena.

Derek Walcott, da Ti-jean e i suoi fratelli

sabato 17 maggio 2008

Vedi, è assolutamente necessario che diamo un senso alla nostra vita. Non quello che gli altri vedono e ammirano, ma il tour de force che consiste nell'imprimervi il sigillo dell'Infinito.

Emmanuel Mounier, da Lettere sul dolore

venerdì 16 maggio 2008

mercoledì 14 maggio 2008

Triste son io, ma lieve, dolce
raggiante è la tristezza piena di te
e di nuovo il mio cuore si accende ed ama
il mio cuor che a non amar
si sforza invano.

Puskin, Si stendon muti nella notte oscura

venerdì 11 aprile 2008

La vita dell'uomo consiste nell'affetto che principalmente lo sostiene e nel quale trova la sua più grande soddisfazione.

San Tommaso

martedì 25 marzo 2008

III.

La notte in Palestina, la mattina
che inizia a mezzanotte, la bambina
più bella della luna, il brulicare
della nuova coscienza che traspare

come s'aprisse il cuore in mezzo al mare.
Come se nel silenzio della stanza,
come se nell'indomita costanza
di quest'attesa in forma di preghiera,

come se quello che non c'era ieri
a perdifiato illumini ed avveri
i secoli: Questo senti, Maria?
L'eternità ha trovato in te la via.

Nella tua stanza è tutto predisposto,
ogni contrario vira nel suo opposto,
ogni colore tende all'infinito
e vibra come ad un invito, sente

che tutto si dispiega onnipresente,
e l'universo che entra dalle tende,
il cuore che sobbalza, le parole,
come se fosse entrato adesso il sole

a cucchiaiate dense nella mente,
nella tua carne eppure trascendente,
tu che ripeti forte "Io sono niente
innanzi a te" finchè non è evidente

che ti è di fronte e dentro ed è presente,
e brucia come il fuoco, e come il miele
è dolce, è dolce immensità radente
il paradiso arcangelo Gabriele.

Aldo Nove, Maria III

lunedì 24 marzo 2008

Studio è applicazione dell'animo innamorato della cosa a quella cosa.

Dante Alighieri, dal Convivio

domenica 23 marzo 2008

E la morte non avrà più dominio.

Dylan Thomas da And death shall have no dominion

sabato 22 marzo 2008

Le nostre filosofie son come l'erba de' tetti, che secca prima di aver fiorito - sentenze di cenere e ragioni di vento. siamo soli sull'orlo dell'infinito; perchè rifiuteremo la mano di un padre? Siamo sbattuti, noi effimeri, dal'alito dell'eternità: perchè rifiuteremo un sostegno, sia pure a patto d'esservi attacati coi chiodi d'una croce di campagna.

Giovanni Papini, Il cielo sopra i dormienti

venerdì 29 febbraio 2008


Tu ci hai fatti per Te e il nostro cuore non ha pace finchè non riposa in Te.

Agostino da Ippona, da Le confessioni

mercoledì 13 febbraio 2008

Non leggete per divertirvi o per istruirvi. Leggete per vivere.

Gustave Flaubert

martedì 12 febbraio 2008

Le ragioni ideologiche, antireligiose e pseudoscientifiche, non hanno osservato che il trascendente è semplicemente ciò che è oltre il mio pensiero, oltre la conoscenza, oltre i raggiungimenti intellettuali - non ci sarebbe nemmeno progresso nelle scienze senza porci davanti all'ignoto.
[...]
La ragione che ammette nel suo ambito l'irrazionale è più equilibrata e più strettamente "ragione" di quella che cerca di trarre dalla propria esperienza mentale ideologie e teorie del reale.

Franco Loi

lunedì 11 febbraio 2008

Non ci sarebbe la storia che conosciamo, non esisterebbe la religione, la metafisica, la politica o l'estetica che abbiamo conosciuto e vissuto senza un iniziale atto di fiducia, di confidenza, molto più fondamentale e assiomatico di qualsiasi patto e 'contratto sociale' con il postulato del divino. L'instaurazione di questa fiducia, questo ingresso dell'uomo nella città umana, avviene tra parola e mondo. Soltanto alla luce di questa fiducia è possibile una storia del significato che è anche, in simmetria perfetta, un significato della storia.

George Steiner, da Vere presenze

martedì 5 febbraio 2008


La poesia ha il compito di 'finire' la lingua e di segnare i limiti di una forma, solo perchè l'esistenza non dimentichi di darsi e la verità stessa non abbandoni l'essere nostro alla sordità.

Arnaldo Colasanti

lunedì 4 febbraio 2008


Crescono improvvisamente dall’amore
E poi di colpo
Adulti
Tenendosi per mano
Vagano nella grande folla
Cuori catturati come uccelli
Profili sbiaditi nel crepuscolo
So che nei loro cuori
Pulsa l’intera umanità
Tenendosi per mano
Siedono zitti sulla riva
Un tronco d’albero
Terra al chiaro di luna
Triangolo che arde
Nel sussurro incompiuto
Non si è ancora levata la nebbia
Il cuore dei fanciulli in alto
Sopra il fiume
Sarà sempre così?
Mi domando
Quando si alzeranno di qui e andranno via
O altrimenti
Una coppa di luce
Inclinata tra le piante
In ognuna rivela un fondo ancora ignoto
Quello che in voi ebbe inizio
Saprete non guastarlo?
Separerete sempre
Il bene dal male?

Karol Wojtyla, Fanciulli

domenica 3 febbraio 2008

...e anche il fatto che il Verbo abbia tre persone (Io, Tu, Egli) è estremamente significativo e decisivo. Cioè il rapporto tra l'io e il tu - anche il rapporto amoroso - è possibile se c'è l'egli, cioè la creazione e il rispetto della vera alterità nell'altro. L'egli che è presente nel rapporto io-tu non è qualcosa di aggiuntivo, ma è ciò che crea l'egli nel tu, l'alterità vera in te che mi parli, in te che mi ami, in te che mi chiedi qualcosa.

Piero Bigongiari

sabato 2 febbraio 2008

"Mio caro, mio caro. La gente continua pure ad amare Dio per tutta la vita senza vederlo."
"Questo non è il nostro genere d'amore."
"A volte penso che non ne esista di nessun altro genere."

Graham Greene, da Fine di una storia

sabato 12 gennaio 2008

La luce giunge a lambire il tardo
meriggio di un settembre ridestato;
restituisce i colori allo sguardo
alla realtà il suo significato.

Lontano, oltre le case, il campanile,
tra brevi giochi d'acqua di fontane,
intona una sinfonia primaverile
tinta dal canto antico di campane.

Per terra, attorno, la pietra bagnata
ha perso il suo polveroso velo
e piazza Santissima Annunziata
specchia a pozze l'azzurro del cielo.

Riecco che goccia a goccia il vero
torna a distillare la sua essenza;
nel suo respiro arde d'esistenza
una stilla vibrante di mistero.

Giovanni, In piazza Santissima Annunziata

venerdì 11 gennaio 2008

Quello che non era nel mio progetto, era nel piano di Dio.

S. Edith Stein

martedì 1 gennaio 2008

Vergine Madre, figlia del tuo figlio,
umile e alta più che creatura,
termine fisso d'etterno consiglio,

tu se' colei che l'umana natura

nobilitasti sì, che 'l suo fattore
non disdegnò di farsi sua fattura.

Nel ventre tuo si raccese l'amore,

per lo cui caldo ne l'etterna pace
così è germinato questo fiore.

Qui se' a noi meridïana face

di caritate, e giuso, intra ' mortali,
se' di speranza fontana vivace.

Donna, se' tanto grande e tanto vali,

che qual vuol grazia e a te non ricorre,
sua disïanza vuol volar sanz' ali.

La tua benignità non pur soccorre

a chi domanda, ma molte fïate
liberamente al dimandar precorre.

In te misericordia, in te pietate,

in te magnificenza, in te s'aduna
quantunque in creatura è di bontate.

Or questi, che da l'infima lacuna

de l'universo infin qui ha vedute
le vite spiritali ad una ad una,

supplica a te, per grazia, di virtute

tanto, che possa con li occhi levarsi
più alto verso l'ultima salute.

E io, che mai per mio veder non arsi

più ch'i' fo per lo suo, tutti miei prieghi
ti porgo, e priego che non sieno scarsi,

perché tu ogne nube li disleghi

di sua mortalità co' prieghi tuoi,
sì che 'l sommo piacer li si dispieghi.

Ancor ti priego, regina, che puoi

ciò che tu vuoli, che conservi sani,
dopo tanto veder, li affetti suoi.

Vinca tua guardia i movimenti umani:

vedi Beatrice con quanti beati
per li miei prieghi ti chiudon le mani!

Dante Alighieri, Inno alla Vergine