venerdì 19 dicembre 2014

Giorgio Bassani

René Magritte, La riproduzione vietata (1937)



















...d'un tratto fu penetrato dalla certezza di stare delirando. Delirava, sì: e chissà da quando. Dalla mattina, dall'istante che si era svegliato, e poi, via via, lungo l'intera giornata, non aveva fatto altro che delirare. Delirava ancora. Codigoro; quei portici... Con una lucidità repentina si sorprese a chiedersi: ma lui, lui stesso, vestito da caccia, col berretto di pelo in testa, a quell'ora, sotto quei portici, ma lui chi era, veramente?

da L'airone

sabato 1 novembre 2014

Léon Bloy

Georges Rouault, L'apprendista operaio (1925)



















Quando si muore è questo che si porta con noi: le lacrime che abbiamo sparse e le lacrime che abbiamo fatto spargere, capitale di beatitudine o di spavento. E' su queste lacrime che saremo giudicati, perché lo Spirito di Dio è sempre "portato sulle acque". Uno scultore di grande talento sta compiendo in questo momento il mio busto. "Non dimenticate il solco, gli ho detto, questa grondaia sotto ognuno dei miei occhi".

dalla lettera a Georges Rouault del 2 ottobre 1904

mercoledì 8 ottobre 2014

Czesław Miłosz
















Dzień taki szczęśliwy.
Mgła opadła wcześnie, pracowałem w ogrodzie.
Kolibry przystawały nad kwiatem kaprifolium.
Nie było na ziemi rzeczy, którą chciałbym mieć.
Nie znałem nikogo, komu warto byłoby zazdrościć.
Co przydarzyło się złego, zapomniałem.
Nie wstydziłem się myśleć, że byłem kim jestem.
Nie czułem w ciele żadnego bólu.
Prostując się, widziałem niebieskie morze i żagle.

    

Un giorno così bello.
La nebbia s'è alzata presto e ho lavorato in giardino.
I colibrì si fermavano sui fiori del caprifoglio.
Non c'era cosa al mondo che volessi possedere.
Non conoscevo nessuno degno d'essere invidiato.
Qualunque torto avessi subito, l'ho dimenticato.
Pensare che una volta ero lo stesso non mi imbarazzava.
Nel corpo non sentivo alcun dolore.
Quando raddrizzavo la schiena, vedevo il mare azzurro e le vele.

Dar, Il dono

sabato 27 settembre 2014

Robert Louis Stevenson


















Non esiste alcun dovere tanto sottovalutato quanto l'essere felici. Quando siamo felici, disseminiamo il mondo di buone azioni involontarie, che rimangono sconosciute persino a noi stessi, o, quando vengono scoperte, sorprendono per primo il benefattore.
[...]
Preferisco imbattermi in un uomo o una donna felici che in un biglietto da cinque sterline. Irraggiano serenità e quando entrano in una stanza danno l'impressione che un'altra candela si sia accesa. Non ci interessa che sappiano dimostrare il quarantasettesimo teorema (di Euclide); fanno di meglio, dimostrano con i fatti il grande teorema della Vivibilità della Vita.

da In difesa dei pigri

domenica 17 agosto 2014

Fabrizio Sinisi

dipinto di Marta Dell'Angelo

















Un'affannosa scontentezza ci
afferra i polsi, non ci fa dormire.
Che vale se mi arrampico a te, 
ti raschio le orecchie, cerco di salire
a un possesso che il corpo non permette.
E tuttavia bisogna proseguire,
spingere, frugare nelle fossette, 
frenarti le gambe, tenerle strette. 

da Contrasto dell'uomo e della donna

lunedì 21 luglio 2014

Daniel Pennac


Quel che abbiamo letto di più bello lo dobbiamo quasi sempre a una persona cara. Ed è a una persona cara che subito ne riparleremo. Forse proprio perché la peculiarità del sentimento, come del desiderio di leggere, è il fatto di preferire. Amare vuol dire, in ultima analisi, far dono delle nostre preferenze a coloro che preferiamo. E queste preferenze condivise popolano l'invisibile cittadella della nostra libertà. Noi siamo abitati da libri e da amici.

da Come un romanzo

lunedì 2 giugno 2014

Joseph Ratzinger

foto di Mario Giacomelli (copyright Simone Giacomelli)















...l'essere amati non è mai una cosa  "meritata", ma sempre un dono.

da Spe salvi