giovedì 28 aprile 2011

Foto di Valentina Ferrari















Elicone: Sembri affaticato.

Caligola: Ho camminato molto.

Elicone: Sì, la tua assenza è durata a lungo.

Caligola: Era difficile da trovare.

Elicone: Che cosa?

Caligola: Ciò che volevo.

Elicone: E che volevi?

Caligola: La luna.

Elicone: Che?

Caligola: La luna. Sì, volevo la luna.

Elicone: Ah, e per fare cosa?

Caligola: E' una delle cose che non ho.

Elicone: Sicuramente. E adesso? È tutto a posto?

Caligola: No, non ho potuto averla. Sì, ed è per questo che sono stanco. Tu pensi che io sia pazzo.

Elicone: Sai bene che io non penso mai. Sono troppo intelligente per pensare.

Caligola: Sì, d'accordo. Ma non sono pazzo e posso dire perfino di non essere mai stato così ragionevole come ora. Semplicemente mi sono sentito all'improvviso un bisogno di impossibile. Le cose così come sono non mi sembrano soddisfacenti.

Elicone: E' un'opinione abbastanza diffusa.

Caligola: E' vero, ma non lo sapevo prima. Adesso lo so. Questo mondo così com'è fatto non è sopportabile. Ho bisogno della luna, o della felicità o dell'immortalità, di qualcosa che sia demente forse, ma che non sia di questo mondo.

dal Caligola di Camus

lunedì 18 aprile 2011

Sant'Agostino



















Cum autem fictio nostra refertur ad aliquam significationem, non est mendacium sed aliqua figura veritatis.

Sant'Agostino

lunedì 4 aprile 2011


La bacheca di Lista Aperta nel chiostro
della facoltà di Lettere e Filosofia a Firenze
la mattina dopo la festa degli anarchici del 3-4-11





















Avremo un bel da fare, avremo un bel da fare, andranno sempre più veloci di noi. Maggiormente di noi. Non occorre che un acciarino per bruciare una fattoria. Occorrono, sono occorsi molti anni per costruirla. Non è difficile; non ci vuole molto. Ci vogliono mesi e mesi, c'è voluto lavoro e ancora lavoro per far crescere una messe. E non ci vuole che un acciarino per dar fuoco ad una messe. Ci vogliono anni e anni per far crescere un uomo, e c'è voluto pane e ancora pane per nutrirlo. e lavoro e lavoro e lavori e lavori di ogni genere. E basta un colpo per uccidere un uomo. Un colpo di sciabola e la cosa è fatta. Per fare un buon cristiano occorre che l'aratro abbia lavorato vent'anni. E' nel genere della sciabola lavorare un minuto. E' nel genere dell'aratro lavorare vent'anni. E' nel genere della sciabola lavorare un minuto; e di fare di più; d'essere più forte. Di farla finita. Allora noi altri saremo sempre i meno forti. Andremo sempre meno veloci, ne faremo sempre di meno. Noi siamo il partito di quelli che costruiscono. Loro sono il partito di quelli che demoliscono. Noi siamo il partito dell'aratro. Loro sono il partito della sciabola. Noi saremo sempre battuti. Loro avranno sempre la meglio su di noi, su di noi.
Avremo un bel dire. 

C.Peguy, da Il mistero della carità di Giovanna d'Arco