«Noi, le Acque della Vita!
da se stesse generate,
fonte tanto più arricchita,
quanto più vi dissetate».
Restò ancora un momento in ascolto e poi disse:
«Continuano a ripetere: Bevi, bevi! Fa’ ciò che vuoi!»
«Come possiamo arrivarci?» domandò Atreiu.
«Ci chiedono il nostro nome», spiegò Fùcur.
«Io sono Atreiu!» esclamò Atreiu.
«Io sono Fùcur!» esclamò Fùcur.
Il ragazzo senza nome rimase muto.
Atreiu lo guardò, poi lo prese per mano e gridò:
«E lui è Bastiano Baldassarre Bucci».
«Domandano», tradusse ancora Fùcur, «perché non lo dice lui stesso.»
«Non può», rispose Atreiu, «ha dimenticato tutto.»
Fùcur restò ancora un momento in ascolto dello scrosciare dell’acqua.
«Senza ricordi, dicono, non può entrare. I serpenti non lo lascerebbero passare.»
Ho conservato tutto io per lui , esclamò Atreiu, «tutto ciò ch’egli mi ha raccontato di sé e del suo mondo. Rispondo io di lui.»
Fùcur restò in ascolto.
«Vogliono sapere con quale diritto lo fai.»
«Sono suo amico, disse Atreiu.»
Michael Ende, La Storia Infinita
1 commento:
"Sono il suo padrino" Rispose Giovanni.
Grazie.
Devo proprio leggerlo quel libro!
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