sabato 12 gennaio 2008

La luce giunge a lambire il tardo
meriggio di un settembre ridestato;
restituisce i colori allo sguardo
alla realtà il suo significato.

Lontano, oltre le case, il campanile,
tra brevi giochi d'acqua di fontane,
intona una sinfonia primaverile
tinta dal canto antico di campane.

Per terra, attorno, la pietra bagnata
ha perso il suo polveroso velo
e piazza Santissima Annunziata
specchia a pozze l'azzurro del cielo.

Riecco che goccia a goccia il vero
torna a distillare la sua essenza;
nel suo respiro arde d'esistenza
una stilla vibrante di mistero.

Giovanni, In piazza Santissima Annunziata

3 commenti:

Andrea Cristiano ha detto...

Mi hai fatto sentire in piazza Santissima Annunziata, e Dio sa quanto vorrei esserci con te. E proprio questo desiderio fa più grande la vita che connduco qui con buona Grazia.

Per quanto meravigliose, però non posso fare a meno di chiedermi, e sono felice di domandarmi perché frutto della mia ignoranza, cosa gli ultimi due versi c'entrino con quelli precedenti. Come del resto mi sono sentito inciampare nella prima "giochi d'acqua di campane"... ma non si cade.

Giovanni ha detto...

oi! innanzi tutto grazie per il commento.il verso che tu citi in effetti era un semplice errore di battitura, l'ho corretto. in realtà è 'tra brevi giochi d'acqua di fontane' si riferisce alle due fontane al centro della piazza.

sugli ultimi due versi, è difficile per me aiutarti...ti dico che in realtà non sono sicuro di voler tenere tutta l'ultima quartina, non mi piace molto metterci quei paroloni tipo mistero etc non credo siano necessari. forse effettivamente la poesia deve finire un po' prima avendo già detto quello che doveva dire. chissà...

fai conto comunque che la s di suo può anche essere maiuscola, non faccio grandi distinzioni in tal senso. a parte tutto non credo sia un problema che due versi del genere rimangano li senza essere capiti facilmente. anche per me credo ci vorrà del tempo per capirli.

Anonimo ha detto...

"Il genio è il talento (=dono naturale) che dà regola all'arte."
Immanuel Kant

complimenti davvero.