
Tu ci hai fatti per Te e il nostro cuore non ha pace finchè non riposa in Te.
Agostino da Ippona, da Le confessioni
Agostino da Ippona, da Le confessioni
"L'immagine di un infinito presente, o di un presente infinito: scrivere" (A.Brasioli)
Le ragioni ideologiche, antireligiose e pseudoscientifiche, non hanno osservato che il trascendente è semplicemente ciò che è oltre il mio pensiero, oltre la conoscenza, oltre i raggiungimenti intellettuali - non ci sarebbe nemmeno progresso nelle scienze senza porci davanti all'ignoto.
Non ci sarebbe la storia che conosciamo, non esisterebbe la religione, la metafisica, la politica o l'estetica che abbiamo conosciuto e vissuto senza un iniziale atto di fiducia, di confidenza, molto più fondamentale e assiomatico di qualsiasi patto e 'contratto sociale' con il postulato del divino. L'instaurazione di questa fiducia, questo ingresso dell'uomo nella città umana, avviene tra parola e mondo. Soltanto alla luce di questa fiducia è possibile una storia del significato che è anche, in simmetria perfetta, un significato della storia.
...e anche il fatto che il Verbo abbia tre persone (Io, Tu, Egli) è estremamente significativo e decisivo. Cioè il rapporto tra l'io e il tu - anche il rapporto amoroso - è possibile se c'è l'egli, cioè la creazione e il rispetto della vera alterità nell'altro. L'egli che è presente nel rapporto io-tu non è qualcosa di aggiuntivo, ma è ciò che crea l'egli nel tu, l'alterità vera in te che mi parli, in te che mi ami, in te che mi chiedi qualcosa.