Ciò che occorre è un uomo
non occorre la saggezza,
ciò che occorre è un uomo
in ispirito e verità;
non un paese, non le cose,
ciò che occorre è un uomo,
un passo sicuro, e tanto salda
la mano che porge che tutti
possano afferrarla, e camminare
liberi, e salvarsi.
Carlo Betocchi
5 commenti:
per la serie inaugurata con la poesia di Lanza del Vasto -Poesie "piene" dopo il 1945- pubblico questa, dalle poesie disperse edite ed inedite di Betocchi. L'anno preciso non sono riuscito a trovarlo ma con tutta probabilità è di anni lontano dal secondo dopoguerra..
G.N.
Grazie. é la seconda poesia di Betocchi che leggo (al liceo non l'abbiamo fatto e neanche citato), e mi sorge un dubbio... era cristiano? Da quello che scrive mi sembra di sì
è molto espressiva.l'uomo ha sempre bisogno di qualcuno a cui appoggiarsi...il cristo.credo sia questo il messaggio di betocchi,un poeta che non ho mai avuto occasione di leggere.
per Samuele: era cristiano, poi a seguito di una grave malattia della moglie che la ridusse a una paralisi totale arrivò a rifiutare la fede. Ciononostante è difficile convincersi che nel profondo fosse davvero diventato ateo. Così la pensava anche Mario Luzi che a tale proposito scriverà riguardo all'amico: "Anche se appunto il logos si appanna e si oscura, qualocosa rimane..." A testimonianza di questo, oltre alla stessa poesia "ciò che occorre è un uomo", vale la pena citare altri versi del betocchi 'ateo': "[...] ma si è già nel vangelo quando/non se ne può più uscire:/e vi si è ancora quando,/stanati dalle mura della sua chiesa/per impossibilità di restarvi,/allora il Vangelo ci insegue/come il veltro la preda agognata."
Grazie Giovanni... Mi dispiace un po' per lui, anche se è la dimostrazione che il Cristianesimo lascia una traccia molto più bella e profonda di quanto non sembri. Vabbè, si può sempre sperare in una "lagrimetta" finale, per la sua salvezza
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