venerdì 13 luglio 2007

Seamus Heaney


Tra il mio pollice e l’ indice
la penna, salda come una pistola riposa.
Sotto la mia finestra, un suono chiaro e raspante
quando la vanga affonda il terreno di ghiaia:
mio padre scava. Guardo in basso
finché la sua groppa piegata tra le aiuole
non si china e vien sù vent’anni passati
scendendo ritmicamente tra i solchi di patate
dove veniva scavando.
Il rozzo stivale riposava sulla leva, il manico
contro l’interno del ginocchio era sollevato con vigore.
Sradicava alte cime, seppelliva la lama luccicante a fondo
per spargere le patate novelle che noi raccoglievamo
fra le mani amandone la fresca durezza.
Per Dio se mio padre sapeva maneggiare una vanga,
proprio come suo padre.
Mio nonno poteva tagliare più torba in un giorno
di qualsiasi altro uomo nella torbiera di Toner.
Una volta gli portai del latte in una bottiglia
tappata senza cura con carta. Si raddrizzò
per berlo, poi s’abbassò subito
intaccando e affettando con precisione, mentre con zolle
sulle spalle scavando sempre più giù
in cerca di buona torba. Scavando.
Il freddo sentore dei solchi di patate,
il tuffo e lo schiocco dell’umida torba, i tagli secchi d’ una lama
tra le vive radici si destano nella mia testa.
Ma non ho una vanga per seguire uomini come loro.
Tra il mio pollice e l’ indice
la penna salda riposa.
Scavero’ con essa.
Seamus Heaney, Digging

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