lunedì 28 febbraio 2011


Mario Luzi a Pienza nel 2003



















Suda questa calura,
trasuda antichi fiati
e fortori di campagna
le diroccate mura
                                    il rudere
della primitiva pieve
e del suo povero rure
ricuoce lo stantio
                                    afrore
delle sue folte domeniche
nella soffocante afa.
Siamo in mezzo al tempo,
in un pieno mezzogiorno.
Molto è stato.
Come sé e come seme
di ciò che oscuramente è preparato.
Bruciano l'avvenire e l'avvenuto
sotto il sole, nelle stesse pietre.

Mario Luzi

4 commenti:

Samuele Baracani ha detto...

Bentornato! Da che raccolta è presa?

Giovanni ha detto...

grazie!
è presa da 'Lasciami, non trattenermi', il libro postumo che raccoglie le ultime poesie scritte dal poeta rimaste inedite..questa in particolare risale all'autunno-inverno 2004-2005. Oggi, tra l'altro, ricorre il sesto anniversario della morte del poeta...

Stefano ha detto...

ma non si riferisce solo al tempo del giorno, anche a quello della Storia, vero?

Giovanni ha detto...

è un tipo di lettura a cui non avevo pensato, ma direi che non è sbagliato vederla anche così. sicuramente si riferisce alla sua storia personale..sono versi che ha scritto negli ultimi mesi prima di morire, all'età di novantun anni. possiamo dire che era sulla soglia. era quasi pronto a fare esperienza della piena fioritura (oscuramente preparata) di quei semi di vita piantati nella sua vita..