venerdì 25 ottobre 2019

Saul Steinberg

S. Steinberg tiene per mano se stesso
all'età di dieci anni




















Questi riflessi mi incantano per la stranezza della loro esistenza (la stranezza è una qualità dei miracoli). Siniavsky dice che i versi, le rime sono strumenti molto appropriati per dire delle stranezze, a causa della loro stessa stranezza. Così si possono dire cose di cui uno si vergognerebbe se le dicesse in modo normale. La poesia, se non è rivestita della stranezza dei versi, appare presuntuosa. Come certe danze, che si devono fare in maschera o in costume. Anche io ho sempre pensato che per esprimere certe cose le dovevo trasformare in scherzi, in giochi di parole, o in stranezze comunque: il cosiddetto humor. Vestire la realtà per renderla "perdonata".

da Riflessi e ombre

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